Due comunità gemellate

21.12.06

Auguri di Natale

Ecco la lettera con gli auguri di Natale inviataci da Monsignor Luca, a nome dei nostri fratelli gemelli.

13.12.06

Aggiungi un posto a tavola!

9.12.06

Prodi incontra Afwerki

* ITALIA-ERITREA: PRODI INCONTRA PRESIDENTE AFWERKI
(AGI) - Roma, 5 dic. - Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha incontrato ieri, 4 dicembre 2006, il Presidente dell'Eritrea, Isaias Afwerki, in questi giorni in Italia in visita privata.
Oggetto del breve incontro, e' stato, in particolare, lo stato delle relazioni bilaterali. Il presidente del Consiglio ha espresso - informa una nota - la sua piu' viva preoccupazione per l'evoluzione politica in atto in Eritrea che sta portando il governo di Asmara ad assumere orientamenti sempre piu' rigidi che ostacolano la tutela dei legittimi interessi dell'Italia.
Prodi ha sottolineato l'aspettativa italiana per una sollecita e concreta azione eritrea per la soluzione delle questioni bilaterali tuttora pendenti, che da tempo ostacolano lo sviluppo delle relazioni tra i due paesi (tra cui i titoli di proprieta' degli immobili di nostri connazionali, il rilascio dei permessi di lavoro per i cittadini italiani residenti e delle autorizzazioni ad operare per le Ong italiane).
Il presidente del Consiglio ha manifestato la disponibilita' italiana a rilanciare le relazioni tra i due paesi, invitando a passare dalle parole ai fatti. Il colloquio si e' concluso con uno scambio di valutazioni sulle principali crisi in atto nel Corno d'Africa. Il presidente del Consiglio ha poi fortemente auspicato che la decisione arbitrale della Commissione sui confini possa trovare pronta applicazione per arrivare al superamento della disputa tra l'Etiopia e l'Eritrea e che entrambi i Paesi facciano la loro parte per facilitare il dialogo tra le autorita' federali transitorie e l'Unione delle corti islamiche in Somalia. (AGI) - 05/12/2006

Appello dei Vescovi di Eritrea ed Etiopia

* AFRICA - Appello alla riconciliazione dei Vescovi di Etiopia ed Eritrea tra le “due nazioni sorelle”
Roma (Agenzia Fides)- “Desideriamo ancora una volta rivolgerci a voi, nostri amati fedeli cattolici e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, con un messaggio di pace e di riconciliazione, come abbiamo fatto in occasioni precedenti, accentuando la nostra preghiera al Signore della Pace senza perdere la speranza che questo dono prezioso ci sarà concesso da Dio”. Così i Vescovi di Etiopia ed Eritrea hanno lanciato un nuovo appello per la pace tra le due nazioni, le cui relazioni rimangono tese a 6 anni dalla conclusione della sanguinosa guerra del 1998-2000, che ha provocato almeno 200mila morti.
“Vi esortiamo a continuare a pregare per la pace e la riconciliazione per guarire le ferite che ci siamo causati a vicenda e per ricercare una soluzione giusta che ponga fine al conflitto tra le nostre nazioni sorelle” hanno affermato i Vescovi etiopici ed eritrei al termine della loro Assemblea Plenaria che si è tenuta in Vaticano dal 16 al 20 ottobre.
I Vescovi fanno appello a tutti per “costruire la fiducia reciproca, la speranza e lavorare a favore della mutua comprensione, la cooperazione e lo sviluppo nei nostri rispettivi Paesi”. I leader della Chiesa cattolica in Etiopia ed Eritrea affermano che i due Paesi devono superare le loro divergenze per collaborare ad affrontare insieme i problemi comuni che colpiscono entrambi: povertà, malattia, calamità naturali (dalla siccità alle inondazioni), pandemia dell’AIDS.
La tensione tra Etiopia ed Eritrea è risalita sia lungo la frontiera tra i due Paesi, sia per la situazione venutasi a creare in Somalia, dopo la presa del potere a Mogadiscio delle Corti islamiche.
Lo scorso agosto, infatti, il governo eritreo ha respinto formalmente le accuse delle Corti islamiche di avere inviato 2mila militari nel Paese e, contemporaneamente, quelle dell'Etiopia di avere rifornito di armi gli islamici. Anche Addis Abeba ha smentito l'invio di truppe per sostenere il debole governo provvisorio somalo, insediatosi a Baidoa dopo la presa di Mogadiscio di inizio giugno, nonostante un rapporto Onu abbia confermato la presenza di militari di Addis Abeba nei pressi di Baidoa. (L.M.) (Agenzia Fides www.fides.org 9/11/2006 righe 28 parole 364)